
Nel mondo del fitness e del benessere si parla sempre più di infiammazione come di un nemico da combattere. Ma è davvero così? E soprattutto, come si inserisce l’infiammazione nel contesto dell’allenamento femminile?
L'infiammazione è una risposta fisiologica del sistema immunitario a stimoli come traumi, infezioni o stress metabolico. Si distingue in:
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Infiammazione acuta: risposta breve, localizzata, utile alla guarigione. Un classico esempio è il dolore muscolare post-esercizio (DOMS).
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Infiammazione cronica: persistente, silente, spesso causata da sedentarietà, obesità, stress cronico e alimentazione errata. È legata a numerose malattie: cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche.
Infiammazione e fisiologia femminile: cosa cambia rispetto agli uomini?
Il sistema immunitario femminile ha caratteristiche peculiari. Le donne producono più anticorpi e rispondono in modo più marcato a infezioni e infiammazioni. Questo rende le donne più protette in alcune condizioni, ma anche più soggette a disturbi autoimmuni e a variazioni ormonali che influenzano lo stato infiammatorio:
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Estrogeni: hanno effetto antinfiammatorio, migliorano la risposta immunitaria e la sensibilità insulinica.
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Progesterone: modulatore immunitario, spesso associato a ritenzione idrica e risposte infiammatorie lievi.
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Cortisolo: ormone dello stress, aumenta in risposta a carichi fisici e mentali; un eccesso cronico ha effetti pro-infiammatori.
Durante il ciclo mestruale e soprattutto in menopausa, i livelli ormonali fluttuano, influenzando direttamente i marker infiammatori.
L'infiammazione e l’età: adolescenti, adulte, menopausa
Con l’età, aumenta la probabilità di sviluppare uno stato di infiammazione cronica subclinica, noto come inflammaging. Nelle donne, questo processo è accelerato dalla menopausa, per la perdita dell’azione protettiva degli estrogeni.
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Adolescenti: generalmente in equilibrio, salvo stress e cattiva alimentazione.
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Donne adulte: esposte a infiammazione cronica da sedentarietà, lavoro, stress.
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Menopausa: aumento marcato di citochine infiammatorie (IL-6, TNF-α, CRP).
Esercizio fisico aerobico e infiammazione: panoramica generale
L’esercizio fisico, quando ben dosato, è uno dei più potenti strumenti antinfiammatori. Tuttavia, il tipo, l’intensità e la frequenza dell’allenamento determinano effetti opposti:
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Allenamento moderato e costante = riduzione dell’infiammazione sistemica.
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Sovrallenamento o allenamento ad alta intensità cronico = rischio di infiammazione persistente.
Numerosi studi evidenziano una riduzione dei livelli di IL-6 e CRP, entrambe infiammatorie, in soggetti allenati regolarmente. Tuttavia, dopo ogni sessione intensa si verifica un picco temporaneo di citochine infiammatorie che rientra in breve tempo, se il recupero è adeguato.
Secondo la meta-analisi di Yarizadeh et al. (2020), l’allenamento aerobico è particolarmente efficace nel ridurre il grasso sottocutaneo addominale, legato a stati infiammatori cronici. Altri studi dimostrano che sessioni regolari di camminata veloce, corsa leggera o ciclismo abbassano i livelli di CRP e migliorano la sensibilità insulinica.
L'effetto è persistito anche dopo 4 settimane di detraining. Questo dimostra come l’allenamento contro resistenza possa invertire parzialmente il processo infiammatorio associato all’invecchiamento muscolare.
Benefici principali dell’aerobica:
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Aumento del flusso sanguigno e ossigenazione dei tessuti
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Stimolazione della produzione di citochine antinfiammatorie (IL-10)
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Miglioramento della funzione mitocondriale e dello stato metabolico
Quanto basta? 150-300 minuti a settimana di attività moderata, come suggerito dall'OMS, sono associati a miglioramenti evidenti dei marker infiammatori.
Effetti dell’allenamento di forza sull’infiammazione
Il resistance training è altrettanto importante. Non solo migliora la composizione corporea e la densità ossea, ma ha effetti diretti sui processi infiammatori. Studi come quello di Chen et al. (2018) mostrano che 8 settimane di kettlebell training riducono significativamente l’hs-CRP e migliorano forza e funzionalità polmonare in donne anziane con sarcopenia.
Meccanismi chiave:
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Stimolazione dell’anabolismo muscolare
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Riduzione della massa grassa viscerale
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Regolazione della risposta immunitaria locale (IL-6 muscolare come miochina benefica)
Tuttavia, attenzione alla periodizzazione: sessioni troppo frequenti o carichi mal gestiti possono produrre un eccesso di stress e rallentare il recupero.
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Kettlebell Training: efficace nel migliorare forza, coordinazione e marcatori infiammatori nelle over 60 (Chen et al., 2018).
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HIIT (High Intensity Interval Training): ottimo per migliorare sensibilità insulinica e ridurre l’infiammazione sistemica, ma solo se ben recuperato.
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Pilates e yoga: impatto positivo su stress, tono vagale e infiammazione di basso grado grazie all’effetto sul sistema nervoso autonomo.
La chiave è la varietà intelligente, alternando intensità diverse e rispettando i tempi di recupero
Infiammazione muscolare post-esercizio: è normale?
Sì, è fisiologico. Dopo un allenamento intenso (soprattutto eccentrici), i muscoli attivano una risposta infiammatoria temporanea utile alla riparazione e all’adattamento. Questa fase acuta:
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Aumenta IL-6 muscolare (con funzione anti-infiammatoria sistemica)
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Richiama macrofagi e cellule satelliti per la rigenerazione
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Dura 24-72 ore, a seconda del carico e del livello di allenamento
Un'infiammazione prolungata oltre i 3-4 giorni, però, può essere segnale di carico eccessivo o recupero insufficiente.
Allenamento e ciclo mestruale: effetti sull'infiammazione
Il ciclo mestruale influenza profondamente la risposta infiammatoria e la performance. Le fluttuazioni ormonali di estrogeni e progesterone modulano l’attività immunitaria e la percezione dello sforzo. Scopri di più.
Nutrizione, recupero e gestione dello stress: alleati anti-infiammatori
Allenarsi bene non basta: serve supportare il corpo con abitudini coerenti:
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Alimenti ricchi di omega-3 (pesce azzurro, semi di lino)
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Frutta e verdura (polifenoli, antiossidanti)
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Spezie (curcuma, zenzero)
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Evitare zuccheri raffinati, alcol, eccessi di omega-6
Recupero di qualità:
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7–9 ore di sonno profondo
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Tecniche di rilassamento (respiro diaframmatico, meditazione)
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Deload e giorni di scarico ogni 4–6 settimane
Gestione dello stress cronico:
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Il cortisolo in eccesso promuove infiammazione
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Attività parasimpatiche (camminate lente, yoga, contatto con la natura)
Quando l'esercizio peggiora l'infiammazione
Allenarsi troppo, senza recuperare, può avere l’effetto opposto a quello desiderato:
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Sindrome da overtraining: aumento di PCR, calo delle difese immunitarie, affaticamento cronico
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RED-S (Relative Energy Deficiency in Sport): bilancio energetico negativo cronico, soppressione del ciclo, riduzione ossea e infiammazione persistente
Segnali d’allarme:
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Insonnia, irritabilità, calo prestativo, dolori persistenti, amenorrea
Prevenzione:
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Programmazione bilanciata
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Assunzione calorica adeguata
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Monitoraggio regolare del carico interno (HRV, sonno, umore)
Strategie pratiche: come allenarsi per modulare l'infiammazione
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Alternanza di intensità: un mix di cardio moderato, forza e mobilità
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Recupero attivo: camminata, foam roller, stretching dinamico
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Focus sulla costanza: meglio 4 allenamenti sostenibili che 6 “killer” seguiti da burnout
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Ciclo mestruale come bussola: adattare in base ai giorni del ciclo
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Nutrizione funzionale e idratazione: ogni pasto può essere antinfiammatorio
L’infiammazione non è un nemico, ma un indicatore. Se gestita, diventa uno strumento potente di adattamento e miglioramento.
Per le donne, l’allenamento regolare e intelligente:
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Riduce l’infiammazione sistemica
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Supporta il sistema immunitario e ormonale
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Preserva massa muscolare e funzionalità con l’età
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Migliora energia, umore e qualità della vita
La chiave è l’ascolto del proprio corpo, la personalizzazione e la cura del contesto: alimentazione, riposo, carico mentale. Allenarsi non solo per la forma, ma per la salute a lungo termine. Perché una donna attiva è una donna potente, a ogni età.
Bibliografia
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Yarizadeh, H., Eftekhar, R., Anjom-Shoae, J., Speakman, J. R., & Djafarian, K. (2020). The effect of aerobic and resistance training and combined exercise modalities on subcutaneous abdominal fat: A systematic review and meta-analysis of randomized clinical trials. Advances in Nutrition, nmaa090.
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Chen, H.-T., Wu, H.-J., Chen, Y.-J., Ho, S.-Y., & Chung, Y.-C. (2018). Effects of 8-week kettlebell training on body composition, muscle strength, pulmonary function, and chronic low-grade inflammation in elderly women with sarcopenia. Experimental Gerontology, 112, 112–118.
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