Allenamento e Infiammazione nella Donna: Verità Scientifiche, Miti e Strategie Efficaci

Pubblicato il 19 maggio 2025 alle ore 12:33

Nel mondo del fitness e del benessere si parla sempre più di infiammazione come di un nemico da combattere. Ma è davvero così? E soprattutto, come si inserisce l’infiammazione nel contesto dell’allenamento femminile? 

L'infiammazione è una risposta fisiologica del sistema immunitario a stimoli come traumi, infezioni o stress metabolico. Si distingue in:

  • Infiammazione acuta: risposta breve, localizzata, utile alla guarigione. Un classico esempio è il dolore muscolare post-esercizio (DOMS).

  • Infiammazione cronica: persistente, silente, spesso causata da sedentarietà, obesità, stress cronico e alimentazione errata. È legata a numerose malattie: cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche.

Infiammazione e fisiologia femminile: cosa cambia rispetto agli uomini?

Il sistema immunitario femminile ha caratteristiche peculiari. Le donne producono più anticorpi e rispondono in modo più marcato a infezioni e infiammazioni. Questo rende le donne più protette in alcune condizioni, ma anche più soggette a disturbi autoimmuni e a variazioni ormonali che influenzano lo stato infiammatorio:

  • Estrogeni: hanno effetto antinfiammatorio, migliorano la risposta immunitaria e la sensibilità insulinica.

  • Progesterone: modulatore immunitario, spesso associato a ritenzione idrica e risposte infiammatorie lievi.

  • Cortisolo: ormone dello stress, aumenta in risposta a carichi fisici e mentali; un eccesso cronico ha effetti pro-infiammatori.

Durante il ciclo mestruale e soprattutto in menopausa, i livelli ormonali fluttuano, influenzando direttamente i marker infiammatori.

L'infiammazione e l’età: adolescenti, adulte, menopausa

Con l’età, aumenta la probabilità di sviluppare uno stato di infiammazione cronica subclinica, noto come inflammaging. Nelle donne, questo processo è accelerato dalla menopausa, per la perdita dell’azione protettiva degli estrogeni.

  • Adolescenti: generalmente in equilibrio, salvo stress e cattiva alimentazione.

  • Donne adulte: esposte a infiammazione cronica da sedentarietà, lavoro, stress.

  • Menopausa: aumento marcato di citochine infiammatorie (IL-6, TNF-α, CRP).

Esercizio fisico aerobico e infiammazione: panoramica generale

L’esercizio fisico, quando ben dosato, è uno dei più potenti strumenti antinfiammatori. Tuttavia, il tipo, l’intensità e la frequenza dell’allenamento determinano effetti opposti:

  • Allenamento moderato e costante = riduzione dell’infiammazione sistemica.

  • Sovrallenamento o allenamento ad alta intensità cronico = rischio di infiammazione persistente.

Numerosi studi evidenziano una riduzione dei livelli di IL-6 e CRP, entrambe infiammatorie, in soggetti allenati regolarmente. Tuttavia, dopo ogni sessione intensa si verifica un picco temporaneo di citochine infiammatorie che rientra in breve tempo, se il recupero è adeguato.

Secondo la meta-analisi di Yarizadeh et al. (2020), l’allenamento aerobico è particolarmente efficace nel ridurre il grasso sottocutaneo addominale, legato a stati infiammatori cronici. Altri studi dimostrano che sessioni regolari di camminata veloce, corsa leggera o ciclismo abbassano i livelli di CRP e migliorano la sensibilità insulinica.

L'effetto è persistito anche dopo 4 settimane di detraining. Questo dimostra come l’allenamento contro resistenza possa invertire parzialmente il processo infiammatorio associato all’invecchiamento muscolare.

Benefici principali dell’aerobica:

  • Aumento del flusso sanguigno e ossigenazione dei tessuti

  • Stimolazione della produzione di citochine antinfiammatorie (IL-10)

  • Miglioramento della funzione mitocondriale e dello stato metabolico

Quanto basta? 150-300 minuti a settimana di attività moderata, come suggerito dall'OMS, sono associati a miglioramenti evidenti dei marker infiammatori.

Effetti dell’allenamento di forza sull’infiammazione

Il resistance training è altrettanto importante. Non solo migliora la composizione corporea e la densità ossea, ma ha effetti diretti sui processi infiammatori. Studi come quello di Chen et al. (2018) mostrano che 8 settimane di kettlebell training riducono significativamente l’hs-CRP e migliorano forza e funzionalità polmonare in donne anziane con sarcopenia.

Meccanismi chiave:

  • Stimolazione dell’anabolismo muscolare

  • Riduzione della massa grassa viscerale

  • Regolazione della risposta immunitaria locale (IL-6 muscolare come miochina benefica)

Tuttavia, attenzione alla periodizzazione: sessioni troppo frequenti o carichi mal gestiti possono produrre un eccesso di stress e rallentare il recupero.

  • Kettlebell Training: efficace nel migliorare forza, coordinazione e marcatori infiammatori nelle over 60 (Chen et al., 2018).

  • HIIT (High Intensity Interval Training): ottimo per migliorare sensibilità insulinica e ridurre l’infiammazione sistemica, ma solo se ben recuperato.

  • Pilates e yoga: impatto positivo su stress, tono vagale e infiammazione di basso grado grazie all’effetto sul sistema nervoso autonomo.

La chiave è la varietà intelligente, alternando intensità diverse e rispettando i tempi di recupero

Infiammazione muscolare post-esercizio: è normale?

Sì, è fisiologico. Dopo un allenamento intenso (soprattutto eccentrici), i muscoli attivano una risposta infiammatoria temporanea utile alla riparazione e all’adattamento. Questa fase acuta:

  • Aumenta IL-6 muscolare (con funzione anti-infiammatoria sistemica)

  • Richiama macrofagi e cellule satelliti per la rigenerazione

  • Dura 24-72 ore, a seconda del carico e del livello di allenamento

Un'infiammazione prolungata oltre i 3-4 giorni, però, può essere segnale di carico eccessivo o recupero insufficiente.

Allenamento e ciclo mestruale: effetti sull'infiammazione

Il ciclo mestruale influenza profondamente la risposta infiammatoria e la performance. Le fluttuazioni ormonali di estrogeni e progesterone modulano l’attività immunitaria e la percezione dello sforzo. Scopri di più.

Nutrizione, recupero e gestione dello stress: alleati anti-infiammatori

Allenarsi bene non basta: serve supportare il corpo con abitudini coerenti:

  • Alimenti ricchi di omega-3 (pesce azzurro, semi di lino)

  • Frutta e verdura (polifenoli, antiossidanti)

  • Spezie (curcuma, zenzero)

  • Evitare zuccheri raffinati, alcol, eccessi di omega-6

Recupero di qualità:

  • 7–9 ore di sonno profondo

  • Tecniche di rilassamento (respiro diaframmatico, meditazione)

  • Deload e giorni di scarico ogni 4–6 settimane

Gestione dello stress cronico:

  • Il cortisolo in eccesso promuove infiammazione

  • Attività parasimpatiche (camminate lente, yoga, contatto con la natura)

Quando l'esercizio peggiora l'infiammazione

Allenarsi troppo, senza recuperare, può avere l’effetto opposto a quello desiderato:

  • Sindrome da overtraining: aumento di PCR, calo delle difese immunitarie, affaticamento cronico

  • RED-S (Relative Energy Deficiency in Sport): bilancio energetico negativo cronico, soppressione del ciclo, riduzione ossea e infiammazione persistente

Segnali d’allarme:

  • Insonnia, irritabilità, calo prestativo, dolori persistenti, amenorrea

Prevenzione:

  • Programmazione bilanciata

  • Assunzione calorica adeguata

  • Monitoraggio regolare del carico interno (HRV, sonno, umore)

Strategie pratiche: come allenarsi per modulare l'infiammazione

  • Alternanza di intensità: un mix di cardio moderato, forza e mobilità

  • Recupero attivo: camminata, foam roller, stretching dinamico

  • Focus sulla costanza: meglio 4 allenamenti sostenibili che 6 “killer” seguiti da burnout

  • Ciclo mestruale come bussola: adattare in base ai giorni del ciclo

  • Nutrizione funzionale e idratazione: ogni pasto può essere antinfiammatorio

L’infiammazione non è un nemico, ma un indicatore. Se gestita, diventa uno strumento potente di adattamento e miglioramento.

Per le donne, l’allenamento regolare e intelligente:

  • Riduce l’infiammazione sistemica

  • Supporta il sistema immunitario e ormonale

  • Preserva massa muscolare e funzionalità con l’età

  • Migliora energia, umore e qualità della vita

La chiave è l’ascolto del proprio corpo,  la personalizzazione e la cura del contesto: alimentazione, riposo, carico mentale. Allenarsi non solo per la forma, ma per la salute a lungo termine. Perché una donna attiva è una donna potente, a ogni età.

Bibliografia 

 

  • Lavin, K. M., Perkins, R. K., Jemiolo, B., Raue, U., Trappe, S. W., & Trappe, T. A. (2020). Effects of aging and lifelong aerobic exercise on basal and exercise-induced inflammation in women. Journal of Applied Physiology, 129(1), 129–140. 

  • Yarizadeh, H., Eftekhar, R., Anjom-Shoae, J., Speakman, J. R., & Djafarian, K. (2020). The effect of aerobic and resistance training and combined exercise modalities on subcutaneous abdominal fat: A systematic review and meta-analysis of randomized clinical trials. Advances in Nutrition, nmaa090. 

  • Chen, H.-T., Wu, H.-J., Chen, Y.-J., Ho, S.-Y., & Chung, Y.-C. (2018). Effects of 8-week kettlebell training on body composition, muscle strength, pulmonary function, and chronic low-grade inflammation in elderly women with sarcopenia. Experimental Gerontology, 112, 112–118. 

  • Michaud, M. et al. (2013). Proinflammatory cytokines, aging, and age-related diseases. Journal of the American Medical Directors Association, 14(12), 877–882.

  • Schaap, L. A. et al. (2006). Inflammatory markers and loss of muscle mass (sarcopenia) and strength. The American Journal of Medicine, 119(6), 526.e9–17.

  • Cruz-Jentoft, A. J., et al. (2010). Sarcopenia: European consensus on definition and diagnosis. Age and Ageing, 39(4), 412–423.