PCOS in parole semplici: cosa succede davvero nel tuo corpo
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) interessa fino al 13% delle donne in età fertile. È una condizione endocrina complessa, caratterizzata da:
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ciclo irregolare o assenza di ovulazione;
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iperandrogenismo (testosterone e altri androgeni più alti del normale), con acne, irsutismo, perdita di capelli;
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ovaie con aspetto policistico all’ecografia;
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spesso insulino-resistenza, aumento del grasso addominale, alterazioni di glicemia e lipidi.
Il cuore metabolico della PCOS è proprio l’insulino-resistenza: il corpo non riesce a valutare correttamente i suoi livelli, il pancreas ne produce di più, e questo circolo vizioso alimenta sia i problemi metabolici, sia quelli ormonali.
Tradotto in termini pratici:
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fai molta più fatica a gestire zuccheri e grassi rispetto ad altre persone;
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il corpo tende ad accumulare più facilmente grasso viscerale;
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anche piccoli aumenti di peso possono avere effetti più marcati su ciclo, ovulazione e sintomi.
Non è una questione di volontà, ma di biologia alterata.
La buona notizia? La biologia risponde benissimo all’allenamento, se è dosato e strutturato nel modo giusto.
Perché l’allenamento è una terapia nella PCOS (non un consiglio generico)
Le linee guida internazionali sulla PCOS sono molto chiare:
lo stile di vita – alimentazione ed esercizio – è il primo intervento raccomandato per migliorare salute metabolica, ormonale e qualità di vita, anche senza dimagrimento. Ecco cosa può fare l’esercizio fisico:
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migliora la sensibilità all’insulina → la stessa quantità di insulina funziona meglio, la glicemia si stabilizza, il pancreas non si sovraccarica;
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riduce il grasso viscerale → quello più pericoloso per cuore, fegato e ormoni;
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abbassa (in media) testosterone e altri androgeni → impatto su acne, irsutismo, ciclo;
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migliora il profilo lipidico (trigliceridi, HDL, ecc.);
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alza VO₂max e fitness cardiorespiratorio, che è una delle migliori assicurazioni sulla vita a lungo termine;
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migliora umore, ansia, depressione e distress legato alla PCOS.
Un aspetto importante: le linee guida 2023 sottolineano che non esiste un solo tipo di dieta o di attività fisica valido per tutte. Ci sono molte strade efficaci, ma bisogna personalizzare in base a preferenze, sintomi e comorbidità. Quindi no, non sei “sbagliata” se non ti funziona il classico “fai più cardio e mangia meno”. È il protocollo che è troppo generico.
Cosa dice la scienza sull’allenamento nella PCOS
Negli ultimi anni sono usciti studi molto interessanti che ci permettono di essere più precisi nel consigliare il tipo di allenamento.
Metanalisi 2020: conta più l’intensità che il solo volume
Una metanalisi su 19 studi, con 777 donne con PCOS, ha mostrato che:
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l’esercizio, in generale, migliora fitness cardiorespiratorio, composizione corporea e insulino-resistenza;
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l’intensità vigorosa (cioè allenarsi “forte” ma in modo strutturato) porta benefici maggiori rispetto a intensità più basse;
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servono almeno 120 minuti a settimana di esercizio vigoroso per ottenere miglioramenti significativi di VO₂max, insulino-resistenza e vari parametri cardiometabolici.
Questo non significa che devi iniziare domani con sprint e pesistica olimpica ma che, una volta costruita la base, spingere un po’ di più ha un ritorno reale sulla salute, non solo sull’estetica.
Network metanalisi 2025: yoga, HIIT, moderato… chi vince su insulina e testosterone?
Un grande lavoro del 2025 ha confrontato direttamente 5 tipologie di esercizio: yoga, allenamento aerobico moderato continuo (MICT), HIIT (interval training ad alta intensità), allenamento di forza (RT) e training combinato aerobico+forza (CT), per capire come ciascuno impatta insulino-resistenza (HOMA-IR) e testosterone totale.
Risultati principali:
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per insulino-resistenza (HOMA-IR):
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Yoga è risultato l’intervento più efficace (SUCRA ~90%).
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HIIT al secondo posto, con miglioramenti significativi.
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Aerobica moderata (MICT) efficace ma un po’ meno di yoga e HIIT.
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Forza (RT) e concurrent training (CT) hanno mostrato effetti più modesti (e dati meno robusti).
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per testosterone totale:
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di nuovo yoga è in cima;
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poi MICT;
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HIIT ancora efficace, ma leggermente meno di MICT sulla parte ormonale;
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forza e concurrent non raggiungono differenze nette rispetto ai controlli.
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Tradotto:
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Yoga strutturato per la PCOS sembra particolarmente potente nel colpire insieme insulino-resistenza e testosterone;
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HIIT è un’arma forte soprattutto sul versante metabolico;
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cardio moderato funziona sia su metabolismo che ormoni, ma in misura un po’ inferiore;
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la forza da sola resta importante per muscoli, ossa e postura, ma, allo stato attuale, non è l’intervento numero uno per insulina e testosterone se non abbinata all’aerobica.
Studi su esercizio vigoroso “a casa”: perché la struttura conta
Un trial del 2024 ha confrontato esercizio vigoroso vs moderato, entrambi svolti a casa, in donne con PCOS e insulino-resistenza, con programma non supervisionato ma guidato. Risultato: entrambi i gruppi hanno ottenuto miglioramenti modesti su parametri glicemici e metabolici, con tassi di aderenza e drop-out non ideali.
Messaggio forte e chiaro: Non basta sapere “devo fare HIIT” o “devo camminare di più”. Senza struttura, progressione e supporto, l’effetto reale sul tuo metabolismo rischia di essere molto più piccolo di quello che potresti ottenere.
I principali tipi di allenamento nella PCOS: pro, contro, per cosa servono davvero
Vediamo le macro-categorie su cui costruire un programma serio.
Aerobica moderata continua (camminata veloce, cyclette, corsa lenta)
- Cos’è: Lavoro continuo a intensità moderata (respiro accelerato ma riesci a parlare a frasi brevi), 30–60 minuti, 3–5 volte a settimana.
- Cosa fa in PCOS:
- riduce l’insulino-resistenza (HOMA-IR) in modo significativo rispetto a non muoversi;
- abbassa moderatamente testosterone totale;
- migliora VO₂max, trigliceridi, circolazione;
- è di solito più sostenibile psicologicamente all’inizio.
- Limite: Da sola, spesso non basta a sbloccare in modo deciso la situazione metabolica se non si arriva a volumi importanti (es. 200–250 min/settimana) e se non si lavora anche su forza e intensità.
HIIT (High-Intensity Interval Training)
- Cos’è: Blocchi brevi ad alta intensità (es. 30–60 secondi) alternati a recuperi attivi o passivi, per un totale di 10–25 minuti.
- Cosa fa in PCOS:
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migliora in modo marcato HOMA-IR e parametri di insulina;
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aumenta velocemente VO₂max;
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richiede meno tempo complessivo per ottenere benefici simili o superiori al cardio continuo;
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può essere adattato a cyclette, camminata in salita, circuiti a corpo libero.
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- Limiti:
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non è il primo step per chi è completamente sedentaria, obesa grave o con comorbidità importanti → va costruito progressivamente;
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se fatto male (troppo intenso, senza progressione) aumenta il rischio di infortunio e frustrazione.
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- Allenamento di forza (resistance training)
- Cos’è: Esercizi con pesi, macchine, elastici o corpo libero, organizzati in serie e ripetizioni con carico sufficiente a portarti vicino al cedimento.
- Cosa fa in PCOS:
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aumenta la massa muscolare → più muscolo = più consumo di glucosio a riposo e durante lo sforzo;
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migliora forza, postura, prevenzione infortuni e qualità della vita;
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migliora alcuni parametri cardiometabolici e la sensibilità insulinica, anche se nella network metanalisi risulta meno potente rispetto a yoga/HIIT sul puro HOMA-IR.
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uno studio del 2024 mostra che programmi combinati forza+aerobica possono persino indurre cambiamenti epigenetici (metilazione del DNA) in donne con PCOS, potenzialmente legati a miglioramenti metabolici a lungo termine.
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- Limite: Se isolato e non combinato con lavoro aerobico, potrebbe non essere ottimale come singola terapia. Ma è indispensabile per un corpo forte, tonico e metabolicamente attivo.
Yoga (specifico e strutturato)
No, non stiamo parlando di due stretching pose random su YouTube. Parliamo di programmi di yoga strutturati per donne con PCOS, che includono: asana fisiche, esercizi respiratori, tecniche di rilassamento e gestione dello stress.
La network metanalisi 2025 mostra che yoga è la modalità con il ranking più alto sia per migliorare HOMA-IR che per abbassare testosterone totale rispetto ad altre forme di esercizio. In precedenza, studi su adolescenti con PCOS avevano già evidenziato effetti positivi di un programma di yoga olistico su parametri endocrini e irregolarità mestruale.
Perché funziona così bene?
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combina movimento, respirazione e rilassamento → impatto su asse ipotalamo-ipofisi-ovaio e stress cronico;
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riduce cortisolo e stato infiammatorio di basso grado;
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è più facilmente tollerabile da chi parte da zero o ha forte ansia legata al corpo.
Quanto allenarsi se hai la PCOS? Linee guida pratiche
Le raccomandazioni “ufficiali” (linee guida internazionali e position statement di Exercise & Sports Science Australia) sono allineate:
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150–300 minuti a settimana di attività aerobica moderata, oppure 75–150 minuti di attività vigorosa, o una combinazione delle due;
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+ almeno 2 giorni a settimana di allenamento di forza per tutti i principali distretti muscolari.
Per ottenere dimagrimento e maggiore impatto metabolico, si suggeriscono:
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≥250 minuti/settimana di moderata o
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≥150 minuti/settimana di vigorosa, sempre con forza 2+ volte a settimana.
Uno degli errori più comuni è l’effetto passeggiatina: ti muovi, ma non abbastanza da cambiare davvero la biologia. La ricerca ci dice che per avere impatto su insulina, testosterone, VO₂max e rischio cardiometabolico serve lavorare a una certa intensità e per una certa dose settimanale.
Strumenti pratici:
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Scala RPE (0–10):
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4–5: sforzo leggero-moderato;
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6–7: moderato-intenso (ottimo per cardio continuo);
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8–9: intenso (fascia HIIT).
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Frequenza cardiaca (indicativa):
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moderato: ~64–76% FCmax;
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vigoroso: ~77–95% FCmax. ScienceDirect
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Se per settimane ti alleni sempre senza fare fatica, è probabile che il guadagno sia limitato. Se invece sali progressivamente di intensità, rispettando la tua situazione clinica, puoi sfruttare quei benefici extra che vediamo nelle metanalisi.
PCOS, peso e allenamento: la verità scomoda ma liberante
C’è una narrativa tossica che va smontata subito:
“Se dimagrisci, la PCOS sparisce.”
Falso. La PCOS non si “guarisce” con la dieta, ma si gestisce – e l’allenamento è una parte centrale di questa gestione. Le linee guida 2018 e l’aggiornamento 2023 insistono su un punto: l’allenamento migliora salute metabolica, ormonale e qualità di vita anche in assenza di grande perdita di peso.
Cosa cambia quando ti alleni bene, anche se la bilancia si muove poco:
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glicemia più stabile;
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meno picchi di fame e craving;
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meno stanchezza cronica;
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ciclo che può diventare più regolare;
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sintomi come acne e irsutismo che possono attenuarsi nel medio-lungo periodo;
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riduzione del rischio a lungo termine di diabete tipo 2 e malattie cardiovascolari.
Quindi sì, lavorare sul peso può essere utile, ma la vera domanda da porsi è:
“Mi sto muovendo in modo abbastanza strutturato e intenso da cambiare il mio metabolismo?”
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